Odissea a Malpensa con il volo Egyptair per Il Cairo
Partenza con oltre 26 ore di ritardo del volo aereo

Passeggeri italiani bloccati in aeroporto per maxi ritardo
Una vera e propria odissea per i passeggeri del volo MS704 di Egyptair, in partenza da Milano Malpensa e diretto al Cairo. Previsto per le ore 13:35 di sabato 22 febbraio, l'aereo è decollato solo nella serata di domenica 23, atterrando nella capitale egiziana alle 20:52, con un ritardo accumulato di oltre 26 ore.
Un ritardo record, che ha costretto decine di passeggeri italiani a trascorrere più di un'intera giornata all'interno dell'aeroporto, spesso senza assistenza adeguata né aggiornamenti puntuali da parte della compagnia aerea. I viaggiatori, diretti in Egitto per motivi personali, lavorativi o di salute, hanno vissuto una giornata da incubo, con le ore che passavano senza alcuna certezza sulla partenza.
Secondo le prime ricostruzioni, il ritardo del volo MS704 non sarebbe stato causato da circostanze eccezionali. Infatti, nella giornata di sabato 22 febbraio, le condizioni meteo sulla rotta Milano–Cairo erano buone, e non si segnalano eventi esterni come scioperi o bird strike. Questo elemento è centrale per l'attivazione del diritto al risarcimento.
In base al Regolamento Europeo 261/2004, in caso di ritardo superiore alle 3 ore all'arrivo, e in assenza di cause eccezionali, i passeggeri hanno diritto a una compensazione pecuniaria di 400 euro a persona.
I viaggiatori danneggiati possono ora presentare istanza di compensazione affidandosi a società specializzate come ItaliaRimborso.it, che si occupano della gestione delle pratiche di rimborso e risarcimento, anche in caso di resistenza da parte del vettore.
Quello di sabato 22 febbraio è l'ennesimo caso che riporta l'attenzione sull'importanza della tutela dei diritti del viaggiatore. L'attesa esasperante a Malpensa ha creato disagi significativi a decine di passeggeri, ma almeno in questo caso il quadro normativo europeo consente una tutela concreta e immediata. Il consiglio è di non lasciar cadere il disservizio nel silenzio e procedere per il riconoscimento del risarcimento previsto dalla legge.