ItaliaRimborso ottiene una vittoria in Cassazione contro Neos

La claim company: “Tutelati i diritti dei passeggeri”

vittoria cassazione italiarimborso
05/11/2025 - Tempo di Lettura: 1 min.

Rigettato il ricorso presentato dalla compagnia aerea Neos

Una decisione di grande rilievo per la tutela dei passeggeri aerei arriva dalla Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso di Neos e confermato integralmente quanto già stabilito in appello in favore a ItaliaRimborso, consolidando un principio giurisprudenziale di enorme impatto nel campo del diritto del trasporto aereo.

La controversia riguardava il ritardo di oltre tre ore del volo Neos NO770 Montego Bay Milano Malpensa del 21 luglio 2019, per il quale Italia Rimborso aveva ottenuto la condanna della compagnia aerea al pagamento di 1.200 euro complessivi, ai sensi del Regolamento (CE) n. 261/2004.

La Suprema Corte, Terza Sezione Civile ha stabilito che: “Non occorre che il passeggero si presenti al check-in all'orario originariamente previsto, se la compagnia ha già comunicato il ritardo del volo. È sufficiente che il ritardo effettivo all'arrivo superi le tre ore per far sorgere il diritto alla compensazione pecuniaria”.

Secondo i giudici, infatti, la compensazione pecuniaria non serve a ristorare l'attesa in aeroporto, ma il disagio e la perdita di tempo derivanti dal ritardo nell'arrivo a destinazione. Pretendere che il passeggero si presenti in aeroporto “come se nulla fosse” dopo aver ricevuto una comunicazione ufficiale di posticipo, si legge nell'ordinanza, sarebbe “contraddittorio e illogico, nonché contrario alla ratio del Regolamento europeo 261/2004”.

Con ciò la Cassazione ha respinto le tesi di Neos, che sosteneva l'inapplicabilità del Regolamento ai passeggeri non presenti al check-in all'orario originario e la presunta sussistenza di una “circostanza eccezionale”. Nello specifico la presenza di un passeggero molesto su una tratta precedente della rotazione.

«Siamo soddisfatti dell'esito del giudizio – dichiarano ItaliaRimborso – perché ribadisce un principio di civiltà giuridica e tutela effettiva dei diritti dei passeggeri. La Cassazione ha confermato che la compensazione deve essere riconosciuta ogni volta che un volo arriva con oltre tre ore di ritardo, anche se la compagnia informa anticipatamente i passeggeri dello slittamento dell'orario di partenza. Non si tratta di un dettaglio, ma di un punto cardine per garantire trasparenza e correttezza nei rapporti tra vettori e consumatori. Dispiace solo che in presenza di leggi chiare, seppur rispettando il diritto alla difesa, si arrivi in Cassazione per una semplice richiesta di compensazione pecuniaria».

Oltre a confermare la condanna di Neos al pagamento della compensazione e delle spese di lite, la Suprema Corte ha confermato la decisione del Tribunale di Busto Arsizio, in riferimento a una ulteriore condanna ex art. 96, comma 3, c.p.c. per responsabilità processuale aggravata, responsabilizzando il vettore aereo.

La decisione si inserisce in un filone giurisprudenziale ormai consolidato, già espresso nelle sentenze Cass. n. 6446/2024 e n. 7010/2024, che riaffermano la centralità della tutela del passeggero nell'interpretazione del Regolamento (CE) n. 261/2004.

Con questa ordinanza, la Corte di Cassazione ribadisce che la compensazione pecuniaria spetta ogniqualvolta il ritardo all'arrivo superi le tre ore, indipendentemente dalla presenza al check-in originario. La comunicazione preventiva del ritardo non esonera la compagnia dal pagamento della compensazione. I documenti interni del vettore, come il giornale di bordo, non hanno valore probatorio autonomo ai fini di prova di circostanza eccezionale.

La pronuncia conferma il ruolo di ItaliaRimborso come punto di riferimento nazionale per la tutela dei viaggiatori, rafforzando l'impegno dell'azienda nel garantire giustizia e rimborsi concreti ai passeggeri che subiscono disservizi aerei.

«È una vittoria non solo per i nostri assistiti – conclude l'azienda – ma per tutti i viaggiatori europei che, grazie a questa sentenza, potranno far valere con maggiore forza i propri diritti nei confronti delle compagnie aeree».



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