Ryanair condannata dal Giudice di Pace di Bari
ItaliaRimborso ottiene €1500 per i passeggeri del volo Bari Cagliari
La sentenza conferma il diritto alla compensazione
Il Giudice di Pace di Bari ha condannato Ryanair al pagamento di 1.500 euro in favore di sei passeggeri del volo FR8726 del 27 marzo 2023, assistiti da Italia Rimborso, riconoscendo la compensazione pecuniaria prevista dal Regolamento CE 261/2004.
Il volo, programmato in partenza dall'aeroporto di Bari alle ore 15:10 e diretto a Cagliari con arrivo previsto alle 16:40, è decollato solo alle 18:15, atterrando alle 19:50, con un ritardo complessivo di tre ore e dieci minuti, sufficiente a far maturare automaticamente il diritto all'indennizzo secondo la normativa europea e la giurisprudenza comunitaria.
I passeggeri, che avevano conferito mandato con rappresentanza a ItaliaRimborso, avevano esperito regolare tentativo obbligatorio di conciliazione, conclusosi senza accordo. Ryanair, nel costituirsi, aveva eccepito l'improcedibilità della domanda, la carenza di legittimazione attiva della mandataria e la presenza di presunte circostanze eccezionali dovute al maltempo e al presunto impatto di un fulmine sul velivolo, ma il giudice ha ritenuto tali argomentazioni infondate, rilevando l'assenza di prova del nesso causale e la mancata dimostrazione dell'adozione di tutte le misure necessarie a evitare o ridurre il ritardo.
La decisione ha evidenziato come la normativa europea tuteli in modo effettivo i diritti del viaggiatore e come la compensazione non possa essere negata attraverso filtri procedurali ulteriori, quali il reclamo tramite piattaforme digitali non previste dal Regolamento.
Il giudice ha quindi riconosciuto a ciascun passeggero la somma di 250 euro. Italia Rimborso esprime soddisfazione per il risultato ottenuto, sottolineando come questa sentenza rappresenti un'ulteriore conferma della centralità della tutela dei passeggeri e dell'importanza di far valere i propri diritti di fronte ai disservizi del trasporto aereo.
«Questa sentenza rappresenta un altro passo importante nella tutela dei diritti dei passeggeri – commenta la società – . Il giudice ha riaffermato principi fondamentali. La compensazione oltre le tre ore è automatica, e il passeggero non può essere ostacolato da procedure aggiuntive non previste dal diritto europeo. Continuiamo a impegnarci affinché i viaggiatori ottengano sempre ciò che spetta loro».
