Statistiche 2024 disservizi aerei: regioni e nazioni - Parte 2
I disservizi aerei nelle regioni italiane: primato per la Lombardia

I disagi aerei con l'estero per voli da e per l’Italia
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In questo articolo vengono analizzati in maniera approfondita i disservizi aerei registrati nel corso del 2024, con un focus dettagliato sulle regioni italiane sulle nazioni maggiormente colpite dalle problematiche operative delle compagnie aeree. L'obiettivo di questa analisi è fornire un quadro chiaro e trasparente della situazione, evidenziando le difficoltà incontrate dai passeggeri e supportandoli nel percorso di richiesta della compensazione prevista dal Regolamento (CE) 261/2004. I dati analizzati comprendono il numero di passeggeri coinvolti nei disservizi, il numero di voli cancellati, i voli in ritardo e altre problematiche come l'overbooking e i disagi legati ai bagagli, offrendo così una panoramica esaustiva sulle criticità del settore.
Dai dati raccolti emerge che Lombardia, Lazio e Sicilia sono le regioni con il maggior numero di disservizi, un risultato in linea con il volume di passeggeri che transita nei loro principali aeroporti.
La tabella riportata evidenzia come in Lombardia si siano registrati 163.800 passeggeri coinvolti in disservizi, con 910 voli cancellati, mentre nel Lazio il numero di passeggeri con problemi è stato di 102.420. La Sicilia 80.100 passeggeri coinvolti.
La Calabria ha registrato il tasso più alto di ritardi, con il 73,91% dei voli coinvolti nei disservizi, mentre la Liguria con il 60,71% quello delle cancellazioni.
L'analisi dei dati raccolti evidenzia una distribuzione dei disservizi non uniforme sul territorio nazionale, con alcune regioni particolarmente colpite da ritardi, cancellazioni e altre problematiche legate al trasporto aereo. Le regioni con il maggior numero di segnalazioni si confermano essere quelle con un traffico passeggeri più elevato, ma non mancano situazioni critiche anche in aree con un volume inferiore di viaggiatori.
È evidente come le regioni con i principali scali aeroportuali concentrino il numero più alto di segnalazioni, seguite da quelle con elevati volumi di traffico turistico stagionale. Tuttavia, anche regioni con un numero inferiore di passeggeri mostrano criticità, spesso legate alla gestione operativa degli aeroporti e alla carenza di collegamenti efficienti in caso di cancellazioni.
- Il Friuli Venezia-Giulia ha il miglior rendimento, le Marche il peggiore
- Lombardia
- Lazio
- Sicilia
- Veneto
- Emilia Romagna
- Campania, Puglia e Sardegna
- Regioni con un minore numero di disservizi
- Le nazioni protagoniste nei disagi aerei con l'Italia
- Le tratte con più disservizi sono la Palermo-Roma Fiumicino e la Tirana-Milano Malpensa
- Una riforma italiana che non funziona
- Senza PEC, rimborsi più difficili per i consumatori italiani
- Il nodo delle regolazioni del traffico
- Il 2025 sarà un anno dedicato alle novità
Il Friuli Venezia-Giulia ha il miglior rendimento, le Marche il peggiore
L'analisi dei dati sui disservizi aerei nelle regioni italiane per l'anno 2024, effettuata da ItaliaRimborso su un campione di 60.000 segnalazioni, consente di stilare una classifica delle regioni con il miglior rendimento in termini di efficienza del trasporto aereo. I dati considerati, come sottolineato anche nei precedenti paragrafi, derivano dalle segnalazioni di passeggeri con disservizi, calcolati considerando una media di 180 passeggeri per ciascun disagio segnalato, e dai dati ufficiali di Assaeroporti che riportano il numero totale di passeggeri trasportati nei singoli aeroporti italiani. Questo confronto ha permesso di calcolare la percentuale di viaggiatori che hanno subito un disservizio rispetto al totale dei trasportati. L'obiettivo è fornire una panoramica dell'andamento dei disservizi aerei su scala regionale, identificando le aree con maggiore incidenza di problemi.
Dal confronto dei dati, emerge che la regione con la migliore performance in termini di disservizi è il Friuli Venezia-Giulia, dove si verifica un problema ogni 731 passeggeri. Seguono la Toscana, con un disagio ogni 707 passeggeri, e la Sardegna, dove si registra un caso ogni 634 viaggiatori. Tra le regioni con una percentuale relativamente bassa troviamo anche il Trentino Alto Adige (un problema ogni 539 passeggeri) e il Lazio (un disagio ogni 514 passeggeri). Al contrario, la Sicilia e la Liguria evidenziano percentuali più alte rispetto alla media nazionale, rispettivamente con un problema ogni 288 e 263 passeggeri. Le regioni con la maggiore incidenza di problematiche sono l'Umbria con un caso ogni 140 viaggiatori e le Marche, dove si registra un disservizio ogni 63 passeggeri, per via della presenza di Aeroitalia, che abbiamo visto avere un problema ogni 50 viaggiatori trasportati in Italia, all'interno dell'aeroporto di Ancona.
Uno degli elementi fondamentali per comprendere meglio l'impatto dei disservizi è il confronto tra il numero totale di passeggeri trasportati e coloro che hanno subito problemi. Questo dato permette di identificare quali regioni abbiano un'incidenza maggiore di disagi rispetto alla quantità complessiva di viaggiatori. Ad esempio, regioni con un numero molto elevato di passeggeri trasportati, come la Lombardia (56.847.872 passeggeri), registrano comunque un livello di disagi relativamente contenuto (un caso ogni 347 passeggeri) rispetto al volume di traffico aereo gestito. Al contrario, regioni con un traffico aereo inferiore, come l'Umbria (529.586 passeggeri), evidenziano una maggiore vulnerabilità a interruzioni e problematiche operative, con un disservizio ogni 140 viaggiatori, segno di un sistema più esposto a disagi imprevisti.
Se si osserva il confronto tra passeggeri coinvolti e totale trasportati, emerge come regioni con un traffico consistente possano comunque contenere i problemi, mentre quelle con un volume inferiore, spesso caratterizzate da una minore frequenza di voli e da una dipendenza da specifiche rotte aeree, tendano ad avere una percentuale più elevata di disservizi. Questo può essere dovuto a diversi fattori, tra cui la minore presenza di alternative in caso di cancellazione o ritardi e una gestione operativa più complessa per le compagnie nelle tratte meno frequentate.
Va sottolineato che questi dati non sono attribuibili agli aeroporti di riferimento delle singole regioni, bensì alle compagnie aeree operanti negli scali, le uniche responsabili delle problematiche riscontrate dai passeggeri. Infatti, ai sensi del regolamento europeo 261/2024, i viaggiatori hanno diritto a un risarcimento con le compagnie obbligate a riconoscere compensazioni pecuniarie.
Lombardia
La Lombardia si conferma come la regione con il maggior numero di segnalazioni di disservizi aerei risarcibili. Il traffico elevato degli aeroporti di Milano Malpensa, Linate e Bergamo Orio al Serio contribuisce in modo significativo a questo primato negativo. Con un totale di 56.847.872 passeggeri, ben 163.800 hanno dovuto affrontare disagi legati a ritardi, cancellazioni o altre problematiche. Le cancellazioni sono state 353, pari al 38,79% del totale, mentre i ritardi hanno interessato 508 voli (55,82%). Anche gli altri disservizi, come overbooking e problemi con i bagagli, rappresentano una quota non trascurabile con il 5,38% delle segnalazioni (49 casi). Questo dato evidenzia come, nonostante l'efficienza degli scali lombardi, il volume di traffico renda più complessa la gestione degli imprevisti, con ripercussioni dirette sui passeggeri.
L'aeroporto di Milano Malpensa ha registrato un traffico di 28.896.572 passeggeri, con 81.180 utenti coinvolti in disservizi. Questo dato evidenzia come una percentuale significativa di viaggiatori abbia subito ritardi, cancellazioni o altri disagi. In particolare, si sono verificati 155 voli cancellati, pari al 34,37% dei disservizi totali. Questo tasso di cancellazione rappresenta una criticità importante, con un impatto negativo sulla continuità dei collegamenti e sulle coincidenze internazionali. I voli in ritardo hanno raggiunto quota 261, rappresentando il 57,87% del totale. Questo elevato numero di ritardi sottolinea una problematica strutturale che ha causato ripercussioni a cascata su tutto il sistema aeroportuale. Inoltre, 35 casi di altri disservizi, tra cui overbooking e problemi ai bagagli, hanno inciso per il 7,76%.
L'aeroporto di Milano Linate ha visto transitare 10.600.434 passeggeri, con 43.920 coinvolti in disservizi. Le cancellazioni sono state 148, rappresentando il 60,66% dei disservizi segnalati. Questo dato evidenzia un tasso di cancellazione allarmante, che indica una scarsa efficienza operativa da parte delle compagnie aeree su questa tratta. I ritardi hanno riguardato 90 voli, pari al 36,89% del totale, un valore che incide in modo significativo sulla regolarità dei voli e sulla pianificazione dei passeggeri. Gli altri disservizi, come smarrimenti di bagagli e overbooking, hanno colpito i passeggeri in 6 voli differenti, incidendo per l'2,46%.
Bergamo Orio al Serio ha gestito un traffico di 17.350.866 passeggeri, con 38.700 casi di disservizi. Le cancellazioni hanno interessato 50 voli, pari al 23,26% dei disservizi totali. Nonostante una percentuale inferiore rispetto a Linate e Malpensa, il numero di voli cancellati rimane elevato e penalizzante per un aeroporto in continua crescita. I ritardi prolungati hanno riguardato 157 voli, pari al 73,02%, un dato estremamente preoccupante che sottolinea problemi di gestione operativa e logistica. Gli altri disservizi, tra cui overbooking e problemi con i bagagli, sono stati segnalati in 8 casi, incidendo per il 3,72%.
Lazio
Il Lazio, sede del principale scalo internazionale italiano, l'aeroporto di Roma Fiumicino, presenta anch'esso un elevato numero di disservizi. Con 52.707.119 passeggeri transitati nel 2024, si registrano 569 segnalazioni, di cui 141 per cancellazioni (24,78%) e 391 per ritardi (68,4272 Gli altri disservizi, tra cui smarrimento bagagli e overbooking, ammontano a 37 casi (6,50%). L'elevato numero di ritardi è un elemento particolarmente critico, segnale di una possibile difficoltà nel coordinamento tra le operazioni aeroportuali e le compagnie aeree, che potrebbe essere migliorato con una gestione più efficiente dei flussi di traffico.
L'aeroporto di Roma Fiumicino ha registrato un traffico di 48.879.038 passeggeri, con 100.260 utenti coinvolti in disservizi. Questo dato mostra come un numero rilevante di viaggiatori abbia subito ritardi, cancellazioni o altri problemi. In particolare, si sono verificati 141 voli cancellati, pari al 25,31% dei disservizi totali. Questo valore, sebbene inferiore rispetto ad altri aeroporti, incide comunque sulla continuità operativa e sull'efficienza delle compagnie aeree. I voli in ritardo sono stati 379, rappresentando il 68,04% dei disservizi. L'elevata percentuale di ritardi è un indicatore di problematiche gestionali che possono avere effetti negativi a catena su tutto il traffico aereo. Inoltre, sono stati segnalati 37 casi di altri disservizi, tra cui overbooking e problemi ai bagagli, incidendo per il 6,64%.
L'aeroporto di Roma Ciampino ha visto transitare 3.828.081 passeggeri, con 2.160 coinvolti in disservizi. Le cancellazioni registrate sono state limitate, mentre i ritardi hanno riguardato 12 voli, pari al 100% dei disservizi totali.
Sicilia
La Sicilia, con un elevato afflusso di passeggeri nei mesi estivi, mostra un numero significativo di segnalazioni, evidenziando criticità soprattutto nei periodi di alta stagione. Con 23.135.303 passeggeri complessivi, sono stati registrati 445 disservizi, di cui 141 cancellazioni (31,69%) e 277 ritardi (62,25%). La gestione del traffico aereo nei mesi più intensi continua a rappresentare una sfida, in particolare per gli aeroporti di Palermo e Catania, che risultano essere tra quelli con il maggior numero di segnalazioni.
L'aeroporto di Catania ha gestito 12.340.187 passeggeri, con 28.440 coinvolti in disservizi. I voli cancellati sono stati 46, pari al 29,11% del totale, mentre i ritardi hanno riguardato ben 99 voli, incidendo per il 62,66%. Inoltre, sono stati segnalati 13 casi di altri disservizi, tra cui problemi di overbooking e gestione bagagli, rappresentando il 8,23%.
L'aeroporto di Palermo ha visto transitare 8.916.541 passeggeri, con 25.920 coinvolti in disservizi. Sono stati cancellati 36 voli (25%), mentre i ritardi hanno interessato 99 voli, un valore elevato che incide per il 68,75% del totale. Anche in questo caso, la percentuale di altri disservizi si attesta al 9%, con 9 episodi segnalati.
L'aeroporto di Trapani, pur avendo un traffico inferiore (1.071.460 passeggeri), ha registrato 8.820 passeggeri colpiti da disservizi. Sono stati cancellati 17 voli, rappresentando il 34,69% dei disservizi totali, mentre i ritardi hanno riguardato 28 voli (57,14%). Gli altri disservizi segnalati sono stati 4, pari al 8,16%.
L'aeroporto di Pantelleria ha riportato dati meno ufficiali, con circa 200.000 passeggeri in movimento e 7.740 coinvolti in disservizi. La percentuale di cancellazioni è stata la più alta tra gli scali analizzati, con 27 voli cancellati (62,79%), mentre i ritardi sono stati 16 (37,21%).
L'aeroporto di Lampedusa ha visto un transito di 347.455 passeggeri, con 5.220 coinvolti in disservizi. Le cancellazioni hanno riguardato 6 voli, pari al 20,69% dei disservizi segnalati, mentre i ritardi hanno coinvolto 22 voli, incidendo per il 75,86%. È stato inoltre segnalato un caso di altri disservizi, rappresentando il 3,45% del totale.
L'aeroporto di Comiso ha registrato un traffico di 259.660 passeggeri, con 3.960 coinvolti in disservizi. Le cancellazioni sono state 9, incidendo per il 40,91% dei disservizi totali, mentre i ritardi hanno riguardato 13 voli, pari al 59,09%. Non sono stati segnalati altri disservizi in questa categoria.
Veneto
La regione Veneto, con un traffico di 18.316.411 passeggeri, presenta un quadro meno critico rispetto alle regioni precedenti, ma comunque significativo. Qui, 35.820 passeggeri hanno subito disservizi, con un totale di 215 segnalazioni. Le cancellazioni sono state 64 (32,16%), mentre i ritardi hanno raggiunto quota 124 (62,31%). Gli altri disservizi, che comprendono problemi di overbooking e gestione bagagli, rappresentano il 5,53% delle segnalazioni, con 11 casi. Il Veneto, grazie alla presenza di infrastrutture efficienti e a una gestione più organizzata, mostra dati migliori rispetto a regioni con un traffico simile, ma resta evidente la necessità di migliorare ulteriormente il servizio offerto ai passeggeri.
L'aeroporto di Venezia ha registrato un traffico di 11.574.286 passeggeri, con 19.260 coinvolti in disservizi. Questo dato evidenzia una significativa incidenza dei disservizi, che hanno riguardato 107 casi totali. Le cancellazioni di voli sono state 46, rappresentando il 42,99% dei disservizi totali risarcibili. I voli in ritardo sono stati 56, pari al 52,34%, indicando una frequenza elevata di ritardi che possono compromettere l'efficienza del servizio. Inoltre, si sono verificati 5 casi di altri disservizi, come overbooking e problemi ai bagagli, che hanno inciso per il 4,67%.
L'aeroporto di Verona ha visto transitare 3.696.941 passeggeri, con 8.820 coinvolti in disservizi. Le cancellazioni hanno riguardato 13 voli, incidendo per il 26,53%, mentre i ritardi hanno colpito 30 voli, con un impatto del 61,22%. Gli altri disservizi segnalati sono stati 6, pari al 12,24%.
L'aeroporto di Treviso ha registrato 3.045.184 passeggeri, con 7.740 coinvolti in disservizi rimborsabili. Le cancellazioni sono state 5, pari all'11,63%, mentre i ritardi hanno interessato 38 voli, rappresentando ben l'88,37% dei disservizi totali. Questo valore estremamente alto indica che le compagnie aeree operanti su Treviso devono migliorare notevolmente la gestione operativa dei voli per evitare ritardi così frequenti. Non sono stati segnalati altri disservizi rilevanti.
Emilia Romagna
In Emilia-Romagna, il traffico passeggeri si attesta a 11.346.971 unità, con 30.960 viaggiatori coinvolti in disservizi risarcibili. Il numero di segnalazioni è di 172, con una distribuzione simile a quella delle altre regioni: 58 voli cancellati (32,72%), 98 ritardi (56,68%) e 16 segnalazioni di altri disservizi (9,30%). Nonostante il volume di passeggeri gestiti sia inferiore rispetto a Lombardia, Lazio e Sicilia, la percentuale di ritardi e cancellazioni è comunque alta, suggerendo la necessità di interventi migliorativi per evitare un peggioramento della situazione nei prossimi anni.
L'aeroporto di Bologna ha gestito un traffico di 10.764.687 passeggeri, con 29.700 coinvolti in disservizi. Si sono registrati 165 casi totali di disservizi, di cui 58 voli cancellati (35,15%), 91 voli in ritardo (55,15%) e 16 altri disservizi (9,70%). Questi numeri indicano una notevole incidenza di ritardi e cancellazioni che impattano negativamente sull'efficienza del servizio.
L'aeroporto di Rimini ha visto transitare 318.394 passeggeri, con 900 coinvolti in disservizi. I casi totali segnalati sono stati 5, di cui il 100% riguarda ritardi, evidenziando una problematica concentrata su questo aspetto operativo. Non sono stati segnalati altri disservizi rilevanti.
L'aeroporto di Parma ha accolto 132.239 passeggeri, con 360 coinvolti in disservizi. I disservizi totali ammontano a 2, entrambi legati ai ritardi, che rappresentano il 100% dei problemi segnalati.
Campania, Puglia e Sardegna
Queste tre regioni si collocano nella parte intermedia della classifica, con rispettivamente 153, 124 e 93 segnalazioni. La Campania, per via della presenza dell'aeroporto di Napoli Capodichino, registra un numero significativo di ritardi e cancellazioni, specialmente sui voli nazionali. La Puglia vede un'incidenza più elevata nei mesi estivi, con disservizi che colpiscono in particolare i collegamenti con le principali città italiane. La Sardegna, invece, risente dell'impatto della sua insularità, che porta sempre più spesso i viaggiatori a muoversi in aereo.
Regioni con un minore numero di disservizi
Toscana, Piemonte e Calabria sono le regioni che contano meno disservizi aerei, a cui si aggiungono Marche, Liguria, Umbria, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, che contano un solo aeroporto. La carenza di collegamenti alternativi rende infatti più difficoltoso il recupero in caso di cancellazione di un volo, causando ritardi e disagi più impattanti sui passeggeri rispetto alle regioni con maggiori infrastrutture.
Le nazioni protagoniste nei disagi aerei con l'Italia
Nel corso del 2024, il settore del trasporto aereo ha registrato un significativo numero di disservizi nei collegamenti tra l'Italia e diverse destinazioni internazionali. Secondo i dati raccolti, dieci nazioni hanno registrato il maggior numero di disagi per i passeggeri italiani, con problematiche riconducibili esclusivamente alle compagnie aeree e quindi risarcibili secondo il Regolamento Europeo 261/2004 e la Convenzione di Montreal. Tali disservizi comprendono cancellazioni di voli, ritardi prolungati superiori alle tre ore, negato imbarco per overbooking e problemi legati alla gestione dei bagagli.
La Spagna si colloca al primo posto con 265 disservizi segnalati. Questo dato riflette le numerose criticità riscontrate nei collegamenti tra l'Italia e le principali città spagnole, tra cui Madrid, Barcellona e Palma di Maiorca. La maggior parte dei reclami riguarda ritardi prolungati e cancellazioni dell'ultimo minuto, spesso senza un'adeguata assistenza ai passeggeri.
La Germania segue con 199 disservizi, concentrati soprattutto negli scali di Monaco, Francoforte e Berlino. In questo caso, però, i problemi principali sono rappresentati dalle cancellazioni rispetto ai ritardi, con numerosi casi di negato imbarco a causa di overbooking.
L'Albania registra 161 segnalazioni di disservizi nei collegamenti con l'Italia. Il traffico aereo con Tirana è in costante crescita, ma le compagnie operanti su questa rotta hanno mostrato difficoltà nel garantire la puntualità e una gestione efficiente dei voli, spesso in ritardo.
La Francia si posiziona al quarto posto con 141 disservizi. Gli aeroporti di Parigi, Nizza e Lione sono stati interessati da una serie di problematiche operative, tra cui ritardi significativi e una gestione inefficace delle coincidenze, che ha comportato la perdita di numerosi voli in connessione.
La Romania registra 126 disservizi, con criticità particolarmente evidenti nei voli diretti a Bucarest. I voli in ritardo hanno rappresentato le principali cause di disagio per i passeggeri italiani in transito verso questa destinazione.
Il Regno Unito conta 96 segnalazioni di disservizi, in gran parte attribuibili ai voli su Londra. I disagi principali riguardano ritardi prolungati, con alcune compagnie che hanno lasciato i passeggeri in attesa per ore senza informazioni precise o assistenza adeguata.
Il Marocco ha registrato 80 disservizi, concentrati soprattutto sui collegamenti con Casablanca e Marrakech. Oltre ai ritardi, si sono verificati numerosi casi di gestione inefficiente dei bagagli, con passeggeri che hanno dovuto attendere giorni prima di ricevere le proprie valigie.
La Grecia, con 70 disservizi, ha evidenziato problemi legati alla puntualità dei voli, soprattutto nei periodi di alta stagione. Le cancellazioni senza preavviso hanno causato forti disagi, con molti passeggeri costretti a riprogrammare il proprio viaggio senza un'adeguata assistenza da parte delle compagnie aeree.
Negli Stati Uniti si sono registrati 59 disservizi nei voli da e per l'Italia, principalmente negli aeroporti di New York, Miami e Los Angeles. Le cause principali dei disagi sono state le cancellazioni per problemi tecnici e l'overbooking, con conseguenti difficoltà per i passeggeri nel trovare soluzioni alternative in tempi brevi.
Infine, l'Austria chiude la classifica con 49 disservizi segnalati. Sebbene il numero sia inferiore rispetto agli altri paesi, sono stati riportati diversi casi di ritardi ingiustificati e di scarsa assistenza ai passeggeri, in particolare sui voli per Vienna.
Le tratte con più disservizi sono la Palermo-Roma Fiumicino e la Tirana-Milano Malpensa
Il presente report analizza i disservizi aerei registrati nel corso del 2024, concentrandosi sulle tratte che hanno subito il maggior numero di cancellazioni e ritardi. L'analisi si basa sui dati raccolti in riferimento ai voli operati dalle principali compagnie aeree, evidenziando le tratte maggiormente colpite e le responsabilità attribuibili ai vettori. Tale approfondimento mira a supportare i passeggeri nella richiesta di compensazione pecuniaria prevista dal Regolamento (CE) n. 261/2004, che disciplina i diritti dei viaggiatori in caso di disservizi.
Tra le tratte più colpite si evidenzia la rotta Palermo-Roma Fiumicino, con un totale di 20 disservizi riscontrati. In particolare, sono stati registrati 2 voli cancellati e 18 voli con ritardo. Tra le compagnie responsabili, c'è Ryanair con 8 disagi creati, mentre ITA Airways si ferma a 7 casi, seguita da Aeroitalia con 5 casi.
La tratta Tirana-Milano Malpensa è la prima tratta che coinvolge l'estero nei disagi con la partenza dall'Albania per l'Italia. Nello specifico il volo in dettaglio ha evidenziato 16 disservizi, con 2 voli cancellati e 14 voli in ritardo. In questa tratta protagonista assoluta dei disagi è Wizzair.
Un'altra tratta particolarmente colpita è Bergamo-Casablanca, con 15 disservizi totali. Un disagio, quindi che coinvolge l'estero nell'arrivo a destinazione in Marocco. In questo caso, si registra 1 volo cancellato e 14 voli in ritardo. Il vettore responsabile è Air Arabia, con 15 casi, evidenziando un significativo impatto negativo sulle operazioni.
Catania-Roma Fiumicino ha registrato 14 disservizi, tutti ritardi, con ITA Airways e Ryanair come principali responsabili, rispettivamente con 7 e 6 casi. Aeroitalia ha contribuito con un solo disservizio. La tratta è di cruciale importanza per i collegamenti nazionali e subisce impatti elevati in caso di problematiche operative.
Anche la tratta Milano Malpensa-Londra Gatwick ha 14 disservizi, con 10 ritardi e 4 cancellazioni. Le compagnie coinvolte sono Wizz Air ed EasyJet. L'alto traffico tra le due città e i possibili problemi organizzativi delle compagnie contribuiscono ai disagi, proprio essendo una tratta spesso ripetuta nel tempo.
La tratta Bologna-Casablanca presenta 13 disservizi, tutti ritardi. Air Arabia e Royal Air Maroc sono le compagnie coinvolte, con la prima ben più spesso. La tratta subisce problematiche operative e ritardi legati alla gestione dei voli intercontinentali.
Su la breve tratta Pantelleria-Trapani si registrano 13 disservizi, di cui 8 cancellazioni e 5 ritardi. La compagnia coinvolta è DAT, che opera con piccoli aeromobili. Le cancellazioni sono spesso legate ad un minor numero di aeromobili a disposizione.
Con 12 disservizi, tra cui 5 cancellazioni e 7 ritardi, la tratta Ancona-Milano Linate ha presentato numerosi problemi, maggiormente dovuti da Aeroitalia e meno coinvolte ITA Airways e Sky Alps.
Anche la tratta Tirana-Roma Fiumicino conta 12 disservizi, con 10 ritardi e 2 cancellazioni. Wizz Air è l'unico vettore coinvolto. L'efficienza della rotta è compromessa da problemi operativi e dall'elevata richiesta.
Un'altra rotta per il Marocco tra le più problematiche è la Venezia-Casablanca, con 12 disservizi. Air Arabia è la compagnia con le segnalazioni. Le difficoltà di gestione dei voli intercontinentali e i ritardi nelle operazioni a terra hanno influito sulla puntualità.
La tratta Roma Fiumicino-Palermo ha 12 disservizi, con 11 ritardi e 1 cancellazione. I vettori più coinvolti sono Ryanair e Aeroitalia. L'elevata frequenza dei voli ha influito su questo risultato, essendo una delle tratte aeree più percorse in Italia.
L'analisi evidenzia che le compagnie più coinvolte nei disservizi sono Wizzair, Air Arabia, Ryanair e ITA Airways, seguiteda Dat, Aeroitalia, easyJet, Royal Air Maroc e Sky Alps. Le tratte più colpite sono quelle tra le città italiane e le isole, nonché i collegamenti internazionali di medio raggio. Tali disservizi causano notevoli problemi ai passeggeri, che possono avanzare richieste di risarcimento secondo il Regolamento CE 261/2004.
Una riforma italiana che non funziona
A quasi due anni dall'entrata in vigore della Riforma Cartabia, concepita per semplificare la burocrazia giudiziaria, si osserva invece un aumento dei disagi per i passeggeri e un vantaggio per le compagnie aeree, in particolare per le low cost non italiane.
La riforma ha modificato il processo civile anche dinanzi al Giudice di Pace, introducendo l'obbligatorietà della conciliazione. Tuttavia, l'obiettivo dell'ex Ministro Marta Cartabia di ridurre il carico di lavoro dei giudici di pace, a distanza di oltre un anno, risulta smentito dalla realtà. I passeggeri, costretti ad attendere fino a cinque anni, per ottenere un risarcimento di soli 250 euro, subiscono le conseguenze di questa riforma, mentre le compagnie aeree ne traggono beneficio. Le principali protagoniste di questa situazione sono proprio le low cost, che detengono la quota maggiore di traffico aereo e, di conseguenza, il primato nei disservizi, come dimostrato anche nel presente report.
Un passeggero già vittima di un ritardo o di una cancellazione, salvo i casi in cui la compagnia aerea non sia responsabile, deve innanzitutto tentare una conciliazione attraverso un organismo iscritto all'Autorità di Regolamentazione dei Trasporti (ART), gratuitamente tramite Conciliaweb o a pagamento presso un ente privato. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, le compagnie non aderiscono e, dopo un mese di attesa per la convocazione, il problema viene rinviato al Giudice di Pace competente. Da qui ha inizio un vero calvario: la competenza territoriale è legata alla tratta aerea del disservizio. Per esempio, un cittadino di Taormina che subisce un disservizio su un volo Catania-Torino dovrà decidere, con un avvocato del luogo, se adire dal Giudice di Pace di Torino o quello di Catania, affrontando spese di domiciliazione, contributo unificato e anticipando i costi legali. Tutto questo per ottenere un risarcimento di appena 250 euro.
Nel frattempo, numerosi avvocati chiedono una soluzione che possa alleggerire tutte le controversie gestite dai Giudici di Pace, riguardanti non solo i disservizi aerei, ma anche cause di altra natura fino a 10.000 euro di valore del contezioso.
L'Ordine degli Avvocati di Milano, insieme a quelli di Roma e Napoli, ha inviato una nota al Ministro Nordio, evidenziando la necessità di ripristinare la citazione come atto introduttivo del giudizio. Anche il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Trapani, presieduto dall'avvocato Salvatore Longo, ha aderito all'iniziativa.
Il caso di Busto Arsizio, foro competente per le controversie legate a Malpensa, è stato affrontato da Max Laudadio in un servizio andato in onda su Striscia La Notizia il 18 maggio scorso. Un avvocato, non identificato, che assiste le compagnie aeree, ha dichiarato: "La compagnia è ben contenta che le decisioni vengano prese nel 2030". Secondo il servizio Mediaset, lo stesso legale avrebbe addirittura suggerito a una compagnia di trasferire la propria sede a Malpensa per far slittare le cause al 2032.
Ad aggiungersi al tema della lungaggine processuale vi è una evidente mancanza organizzativa su alcuni fori dove il giudizio è stato posto in decisione nel 2021 e nel 2025 non è ancora stata emessa una sentenza, con i tempi che in questo modo vengono ampliati ai danni degli utenti che richiedono i risarcimenti.
ItaliaRimborso sottolinea, infatti, come a pagare il prezzo più alto siano i cittadini, che non possono permettersi di attendere sei anni e anticipare spese legali. Inoltre, il Regolamento Europeo 261/2004 tutela i passeggeri solo per disagi avvenuti negli ultimi due anni, mettendo a rischio i diritti di oltre un milione di persone.
Nel frattempo, il Tar del Piemonte ha annullato l'obbligo di conciliazione per i passeggeri che lamentano ritardi o cancellazioni di voli, bocciando una parte della delibera dell'8 febbraio 2023 dell'Autorità dei Trasporti. I giudici hanno riconosciuto il "concreto rischio che il passeggero, non essendo assistito da un legale, possa facilmente rinunciare ai propri diritti di fronte a compagnie già rappresentate da avvocati". Inoltre, per molti consumatori l'accesso alla piattaforma Conciliaweb è problematico e scoraggiante, richiedendo un'autenticazione digitale di cui una parte significativa della popolazione è ancora priva.
Tuttavia, il provvedimento del Tar del Piemonte è stato impugnato e si attende l'esito dell'appello. Nel frattempo, l'obbligatorietà della conciliazione è sospesa e quindi facoltativa, almeno fino a quando non si ha esito dell'appello.
Senza PEC, rimborsi più difficili per i consumatori italiani
L'assenza di caselle di posta elettronica certificata (PEC) per molte compagnie straniere rappresenta un serio ostacolo per i consumatori italiani, specialmente nei momenti di difficoltà in cui è necessario avviare le pratiche di risarcimento. Questo problema si manifesta in modo particolarmente evidente nel settore del trasporto aereo, dove i passeggeri colpiti da ritardi, cancellazioni o smarrimento bagagli si trovano costretti a inviare le proprie richieste di rimborso attraverso metodi tradizionali come le raccomandate postali.
L'impossibilità di trasmettere comunicazioni ufficiali via PEC, uno strumento che in Italia ha valore legale pari alla raccomandata con ricevuta di ritorno, implica costi aggiuntivi per i cittadini che devono affidarsi ai servizi postali, con il rischio che le loro richieste non giungano mai a destinazione. Infatti, nonostante l'invio con ricevuta di ritorno, molte raccomandate non vengono consegnate ai destinatari o risultano smarrite, lasciando i consumatori in una situazione di incertezza e con difficoltà a dimostrare di aver effettivamente inoltrato la propria istanza.
Nel momento in cui la pratica arriva in fase di giudizio, inoltre, spesso l'utente che deve fare riferimento ai servizi postali si ritrova anche a spendere di più rispetto a quanto previsto per il risarcimento previsto dal Regolamento Europeo 261/2004.
Questo aspetto si configura come un paradosso normativo, poiché le compagnie aeree straniere possono operare liberamente nel mercato italiano, servendo milioni di passeggeri ogni anno, ma si rendono di fatto irreperibili quando si tratta di gestire le richieste di assistenza e risarcimento.
L'assenza di un obbligo di attivazione di una PEC per le aziende che operano in Italia ma hanno sede all'estero consente a queste società di sottrarsi, di fatto, a una comunicazione diretta e tracciabile con i consumatori e le autorità di tutela. Questa situazione genera un evidente squilibrio tra i diritti dei cittadini e le responsabilità delle imprese, rendendo più difficile e oneroso per i passeggeri far valere le proprie ragioni e ottenere quanto dovuto.
Gli enti di controllo e le autorità italiane, che permettono a queste compagnie di operare sul nostro territorio, dovrebbero intervenire imponendo regole più stringenti in materia di reperibilità e comunicazione, obbligando le aziende straniere a dotarsi di una PEC o di un sistema equivalente per garantire un canale di contatto sicuro ed efficace per i consumatori.
Il nodo delle regolazioni del traffico
Le regolazioni del traffico aereo non sono disciplinate nel regolamento europeo 261 del 2004. Trattasi di un fenomeno che sta esplodendo specie negli ultimi due anni divenendo sempre più critica la situazione, culminando in una vera e propria emergenza durante l'estate del 2024.
In sostanza le regolazioni del traffico aereo, come nelle comuni strade, riguarda il traffico aereo presente tra i parcheggi degli aeroporti, priorità nell'atterraggio o decollo e autorizzazioni, da parte della torre di controllo nell'operare il volo.
L'aumento esponenziale del traffico aereo, e quindi degli aeromobili, ha portato a restrizioni sempre più frequenti, causando ritardi e cancellazioni che hanno impattato milioni di viaggiatori in Italia, Europa e nel mondo intero. L'incremento del traffico aereo non è casuale, ma deriva da una serie di fattori interconnessi.
Riteniamo che derivi dagli accordi commerciali tra compagnie aeree e aeroporti che stanno portando a un'espansione delle destinazioni offerte, aumentando così il volume complessivo di voli. Questa crescita, se da un lato favorisce l'accessibilità ai viaggi e il turismo, dall'altro genera criticità nella gestione dello spazio aereo, portando le autorità di controllo a imporre regolazioni più stringenti per garantire sicurezza ed efficienza.
ItaliaRimborso, attraverso un'analisi dettagliata e basata su dati certificati, sostiene che le regolazioni del traffico aereo non siano da considerarsi mere circostanze eccezionali. Infatti, l'origine di queste restrizioni non è da attribuire esclusivamente a cause esterne, bensì a scelte di natura commerciale che vedono il diretto coinvolgimento delle compagnie aeree ed aeroporti.
A nostro avviso e da sentenze già pubbliche emerge che non è una circostanza eccezionale la regolazione del traffico aereo. Ciò posto quindi si ritiene che il problema è evitabile riducendo, sulla scorta della possibilità di assistenza a terra, il numero di voli consentiti e contrattualizzati tra vettore e aeroporto.
Per contrastare questa problematica, è necessario un intervento politico che imponga alle compagnie aeree ed aeroporti una gestione più responsabile delle loro operazioni e una maggiore tutela per i passeggeri. L'incremento ulteriore di questo fenomeno potrebbe portare al collasso anche del sistema legato ai Giudici di Pace, in quanto, se tutti i cittadini utilizzassero la giustizia per far valere i propri diritti, il sistema si ritiene non sia pronto per sopportare un ulteriore afflusso di richieste che, secondo i nostri dati, ammontano almeno ad altri 200.000 passeggeri.
L'incremento del traffico aereo è una sfida che richiede soluzioni immediate ed un adeguamento delle normative vigenti. ItaliaRimborso, forte di dati e analisi approfondite, si fa portavoce della necessità di un cambiamento, auspicando un intervento legislativo che garantisca maggiore equità e trasparenza nel settore dell'aviazione civile.
I viaggiatori hanno diritto a una tutela più efficace, e il riconoscimento della responsabilità delle compagnie aeree nelle regolazioni del traffico rappresenta un passo fondamentale in questa direzione.
Il 2025 sarà un anno dedicato alle novità
Nel 2025 il settore dei trasporti e dell'aviazione civile sarà caratterizzato da importanti cambiamenti e sviluppi infrastrutturali che influenzeranno le dinamiche del turismo e della mobilità a livello nazionale e internazionale.
Uno degli eventi più rilevanti riguarda l'aeroporto di Salerno-Costa d'Amalfi, che l'11 luglio 2024 ha ripreso le operazioni commerciali dopo anni di chiusura. Questa riapertura ha segnato l'inizio del Sistema Aeroportuale Campano, sotto la gestione unica di GESAC, che include anche l'aeroporto di Napoli. Il 2025 rappresenterà un anno chiave per lo scalo salernitano, che completerà il suo primo anno di operatività, contribuendo allo sviluppo economico e turistico della Campania. La piena operatività è prevista tra il 2026 e il 2027, con ulteriori ampliamenti infrastrutturali già pianificati.
In Sardegna, il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, ha avanzato una proposta formale per intitolare l'aeroporto della città a Karim Aga Khan IV, recentemente scomparso. La nuova denominazione proposta, "Aeroporto Olbia Costa Smeralda – S.A. Principe Karim Aga Khan IV", riconosce l'importante contributo del principe allo sviluppo economico e turistico della Gallura.
In Sicilia prosegue il dibattito sulla privatizzazione degli aeroporti. Il primo aeroporto a muoversi in tal senso è quello di Catania, più complessa la situazione di Palermo, che comunque gode di un ottimo periodo di crescita anche in termini economici.
Il settore aeronautico globale però affronta una crisi produttiva. Boeing ha registrato un anno difficile nel 2024, con un drastico calo delle consegne di velivoli rispetto al passato, a causa di controlli governativi più rigorosi e scioperi che hanno bloccato la produzione per settimane. Airbus, nonostante una performance migliore, potrebbe dover affrontare nel 2025 interruzioni della catena di approvvigionamento e aumenti nei costi di produzione. Difficoltà riscontrate che si aggiungono a quelle in cui a pagare è stata Wizzair, dovendo fermare 40 aeromobili consegnati recentemente per via di alcuni motori difettosi, con delle micropolveri in grado di causare delle crepe potenzialmente dannose per la turbina.
Passando alle compagnie aeree. Un evento storico per l'aviazione italiana è l'ingresso di Lufthansa nel capitale di ITA Airways, con l'acquisto del 41% della compagnia per 325 milioni di euro. L'accordo prevede che Lufthansa aumenti progressivamente la propria quota fino al 100% entro il 2033, investendo complessivamente 829 milioni di euro. Ryanair ha annunciato il rinvio al 3 novembre 2025 del passaggio alle carte d'imbarco completamente digitali, inizialmente previsto per maggio. Questo cambiamento permetterà una transizione più graduale e contribuirà a ridurre i rifiuti cartacei.
Sul fronte dell'innovazione tecnologica nel settore aereo airBaltic è diventata la prima compagnia europea a introdurre il Wi-Fi ad alta velocità di Starlink di SpaceX a bordo della sua flotta di Airbus A220-300. Questo segna un passo avanti per la connettività in volo, avvicinando l'esperienza di navigazione a quella domestica, tanto da essere stato già sposato da altre compagnie aeree.
L'estate 2025, secondo le indagini condotte da ItaliaRimborso, vedrà una forte domanda di viaggi dall'Italia verso l'estero, con la Spagna in testa alle prenotazioni (10,8%), seguita da Francia (8,3%) e Grecia (7,9%). Ryanair si conferma leader nel trasporto aereo low cost con 832 collegamenti previsti che partono dall'Italia al giorno, mentre EasyJet, Wizz Air e Volotea rafforzano la loro presenza nel mercato europeo. Ita Airways e in coda anche Aeroitalia si confermano nel puntare le proprie destinazioni all'interno dei collegamenti italiani interni, che partono quindi dall'Italia ed atterrano in un ulteriore aeroporto italiano. Con una così ampia offerta di destinazioni, l'estate 2025 si preannuncia all'insegna della libertà di movimento per i viaggiatori.